Risurrezione della carne

Resurrezione dei morti, di Giovanni di Paolo (1440 circa)

La resurrezione della carne[1] è una dottrina escatologica affermata dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e da altre confessioni cristiane, che sostiene la resurrezione universale dei morti, cioè che alla fine dei tempi, dopo il Giudizio universale, tutti i corpi dei defunti risusciteranno e si ricongiungeranno alle rispettive anime[2] per la salvezza eterna in Paradiso o per la dannazione eterna all'Inferno (Giovanni 5:29[3]).

  1. ^ Sebbene sia ampiamente diffusa la dicitura "resurrezione" (più latineggiante), il termine più appropriato in lingua moderna sarebbe "risurrezione" (vedi dizionario De Mauro Archiviato il 27 luglio 2009 in Internet Archive.), dal verbo "risorgere".
  2. ^ Dante Alighieri nella Divina Commedia (Purgatorio - Canto primo, vv. 73 - 75) fa riferimento alla risurrezione dei corpi il giorno del Giudizio quando parla della morte per suicidio di Catone l'Uticense: "Tu 'l sai, ché non ti fu per lei amara / in Utica la morte, ove lasciasti / la vesta ch’al gran dì sarà sì chiara".
  3. ^ Gv 5:29, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.

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